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targhe storiche decreto attuativo

A seguito dello sblocco del decreto attuativo targhe storiche, avvenuto da parte del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, tutti i proprietari di auto e moto storiche possono richiedere una targa storica che rispecchi la grafica originale del periodo di effettiva costruzione della vettura. Il decreto attuativo targhe storiche è stato emanato dal Ministero dei Trasporti in conformità alla legge 178 del 20 dicembre 2020, poi pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 26 settembre 2023. Il decreto attuativo recupero targhe storiche ha aperto a un nuovo capitolo per il motorismo storico, ma bisogna sottolineare che la possibilità di richiedere una targa storica è vincolata al fatto che la combinazione alfa-numerica non sia già stata assegnata a un altro mezzo in circolazione. Vediamo ora, in dettaglio, in che cosa consiste e come funziona il decreto attuativo targhe storiche.

Targhe storiche decreto attuativo 2023: i costi

Quando parliamo di targhe storiche decreto attuativo bisogna dire che tale misura va in direzione di preservare l’originalità dei veicoli di interesse storico. Questi mezzi devono essere sempre certificati mediante il Certificato di Rilevanza Storica, esattamente come stabilito dall’art.60 del Codice della Strada. Con il targhe auto storiche decreto attuativo, il costo per l’ottenimento di una targa storica ammonta a 549 euro per gli autoveicoli e a 274,50 euro per motocicli e per macchine agricole.

Questa iniziativa è stata fortemente voluta dall’Automotoclub Storico Italiano (Asi) e poi da altri soggetti del settore. A questo proposito, bisogna dire che ogni proprietario interessato deve presentare la richiesta presso uno Sta (Sportello Telematico Automobilista) oppure presso un ufficio della Motorizzazione Civile. A questo riguardo bisogna però anche sottolineare che le diverse richieste possono essere fatte per i mezzi che sono stati radiati d’ufficio o esportati, ma anche per quelli reimmatricolati e quelli di cui l’origine risulti ignota, a condizione che siano però dotati tutti di Certificato di Rilevanza Storica.

Targhe storiche decreto attuativo: pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale

Il Decreto Attuativo pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale consente ai proprietari di veicoli storici anche di completare i propri mezzi di eventuali accessori che ne completerebbero l’autenticità. Si tratta di un obiettivo importante dell’Asi, che lavora in direzione di sensibilizzare il legislatore affinché formuli normative nazionali in grado di proteggere al meglio il settore del motorismo storico.

Il “targhe storiche decreto attuativo 2023”, comunque, esclude che si possa rilasciare il libretto di circolazione della prima registrazione conforme alla grafica originale per motivi tecnico-normativi. In sostanza, dunque, i veicoli storici devono essere dotati del documento unico di circolazione e di proprietà anche se sono dotati di targa storica.

Targhe storiche decreto attuativo: come funziona

Per quanto riguarda il “targhe storiche decreto attuativo”, ci sarà una prima fase che possiamo definire di test che durerà dal 27 novembre al 5 gennaio 2024. In questa fase di sperimentazione saranno coinvolti solo pochi operatori professionali per immatricolazione e reimmatricolazione di veicoli di interesse storico-collezionistico (non assoggettati all’obbligo di iscrizione al Pra).

A partire dall’8 gennaio 2024, poi, per le procedure e per il rilascio ci si potrà rivolgere agli sportelli telematici dell’automobilistica e gli uffici motorizzazione civile. Con il decreto 468 del 21/11/2023 abbiamo la tanto attesa norma attuativa della legge 178 del 30 dicembre 2020, che ha introdotto una modifica all’art.93 del Codice della strada, in base alla quale si prevedeva di ottenere la targa storica e il libretto di un mezzo storico con la stessa grafia di quelli originali.

Targhe storiche decreto attuativo: chi può richiederle

Sulla base di quanto stabilito, le targhe storiche possono essere rilasciate ai veicoli che sono già stati immatricolati in Italia e radiati d’ufficio ai sensi dell’art.96 del Cds, per esportazione (art.103), per ritiro su area privata (ma solo se la richiesta è pervenuta entro il 26 aprile 2006), per demolizione (richiesta prima del 30 giugno 1998), ma non per i mezzi per cui sono stati erogati incentivi alla rottamazione.

Ma non finisce qui, si può richiedere una targa storica anche per auto e moto immatricolate in Italia e mai dismesse dalla circolazione, per cui viene richiesta una reimmatricolazione, o per quelle auto prive di targhe e documenti. In questo secondo caso, però, solamente se non risultano radiati o reimmatricolati in Italia. In ultimo, è possibile richiedere la targa storica anche in caso di furto, smarrimento, distruzione o deterioramento della targa stessa. Infine, ricordiamo che la targa storica può essere rilasciata solamente a condizione che la stessa, nell’ANV o nell’archivio PRA, risulti già stata precedentemente associata al veicolo di interesse storico e collezionistico per cui viene richiesta l’immatricolazione o la reimmatricolazione. Restano, invece, esclusi dal “targhe storiche decreto attuativo” tutti i ciclomotori, i veicoli radiati peer demolizione a decorrere dal 30 giugno 1998, tutti i veicoli radiati ai sensi della normativa in materia di contributi statali alla rottamazione e i veicoli non presenti nell’ANV o archivio PRA perché mai immatricolati in Italia.

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Valentino Arnone
Scritto da:

Valentino Arnone

Valentino Arnone è un articolista che si occupa del settore automotive, rimanendo sempre aggiornato sulle novità e seguendo i principali eventi di settore.

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